Alfonso Di Berardo in arte ARDO nasce ad Atri (TE) il 12 Dicembre del 1991. Frequenta il Liceo Artistico G. Misticoni di Pescara diplomandosi nel 2010 con indirizzo in “Catalogazione dei Beni Culturali”.

Nel 2014 si laurea in Disegno Industriale ISIA PESCARA DESIGN. Partecipa a due edizioni (2012-2013) di Vagiti Ultimi di Atri (Mostra Multimediale). Nel 2013 viene selezionata dal “Planet Water” Fondazione AEM Gruppo a2a Casa dell’Energia Milano,  l’opera “Hitchcock” realizzata in collaborazione con altri due artisti abruzzesi. L’opera viene presentata a Milano, alla Biennale di Assisi, a Bonnes (Francia) e a Torino.

Nel 2014, collettiva presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare in collaborazione con gli stessi artisti. 2013/14 collettive a Palazzo Ducale di Atri, a San Benedetto del Tronto presso Isaila Gallery e a Pescara all’Ex Aurum. Nel 2015 partecipa alla collettiva presso l’Atelieur Coppola a Carrara. Nel 2016 organizza la sua prima Personale presso la Sala Conferenze del Museo Michetti di Francavilla al Mare. Nel 2016 partecipa alla collettiva “Bozzetti D’Arte per un Carro Allegorico” presso il MuMi di Francavilla al Mare.

Nel 2017, partecipa alla terza edizione del Mumart presso il MuMi di Francavilla al Mare. Nel 2018 organizza la sua seconda Personale presso la Villa Filiani di Pineto. Nel 2019 partecipa alla collettiva presso l’Ex manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo in provincia di Pescara. Nel 2019 organizza la sua terza Personale presso Padula di Cortino in provincia di Teramo.

Vive e lavora in un paesino della provincia di Teramo: Pagliare di Morro D’Oro.

La ricerca linguistica portata avanti con rigore dal giovane Alfonso Di Berardo, in arte  Ardo, è tutta basata sul segno: un segno calligrafico in grado di rapportarsi sulla superficie ad altri segni omologhi  che saturano all’inverosimile i fondali monocromi. Talora questi fondali sono materici ed in questo caso l’artista scalfisce questa materia producendo opere da leggere anche in modo tattile.

Questa la definizione che si potrebbe dare ai suoi lavori:”Opulenza segnica con insito un cinetismo evocante la grande  lezione dell’Optical Art”. Un universo, il suo, che pur pregnante di contemporaneità, ha un sapore ancestrale, quasi di alfabeti rupestri, primitivi, ove si attua un’interazione tra memoria e presente.

Leo Strozzieri

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